giovedì 23 aprile 2020

Intervista a Antonio Cannistrà: amo rendere felici le persone con il disegno

Oggi per il nostro blog, intervistiamo Antonio Cannistrà, 30 anni, studente con la grande passione della personalizzazione. Antonio ha tutte le carte in regola per diventare un grande artista perchè ha passione, voglia di emergere e creatività.

Il suo motto: "Fai sempre quello che ti va di fare, tanto l’invidia ti colpirà lo stesso."

D) Quando è nata la tua passione per la personalizzazione?

A) Intanto vorrei iniziare col precisare che la mia passione è disegnare. La personalizzazione è nata successivamente. Ho iniziato a fare i primi disegni, ovviamente nulla di speciale, alle scuole medie.
Disegnavo tutto ciò che potesse attrarmi, dal semplice paesaggio, fumetto o qualcosa di inventato, creato da me. Alle superiori ho migliorato le mie tecniche e stili. Studiando storia dell’arte ero molto motivato a disegnare sempre in qualsiasi momento, infatti ricordo che un giorno mentre il Prof. di storia dell’arte spiegava, io riproducevo su un foglio il quadro di Van Gogh “La Berceuse”, che rappresenta una signora anziana su una sedia a dondolo, sinceramente non saprei cosa di preciso mi affascinasse quel quadro, ma sono un tipo istintivo e ho deciso di riprodurlo subito. Morale della favola? Il prof che ha notato che non lo stessi seguendo ha pensato bene di strapparmi il disegno, da quel momento ho odiato il prof, ma amavo e amo l’arte. Poi mi sono iscritto all’università di Messina, al corso di laurea in “programmazione e promozione turistica”, perché ero troppo ragazzino e pensavo che il turismo desse mille opportunità di lavoro, snobbando i consigli di tutti i miei prof che mi spingevano ad iscrivermi all’Accademia di belle arti, ma in cui non vedevo un futuro. Col senno di poi, e con tutti i rimpianti possibili, oggi sto frequentando la magistrale a Milano nel corso di laurea in turismo, devo sostenere l’ultimo esame e dopo rimane solo la tesi, ma nel tempo libero studio la moda, la sua storia dall’antichità ad oggi, i vari stili, costumi e tecniche.
Quindi la mia passione per la personalizzazione è nata quando mi sono posto una domanda: perché non sfruttare questa dote del disegno, creando qualcosa di unico e originale? Certo non sono Francisco Goya ma visti i complimenti e gli apprezzamenti della gente, credo che me la cavi. Ho cominciato a creare scarpe per amici, per mio fratello, poi un giorno ho messo un paio di scarpe della Sampdoria online e ho visto che hanno avuto successo, quindi ho pensato di approfondire e ampliare la mia creatività, realizzando non solo scarpe ma anche felpe, tshirt, cuscini, tazze, qualsiasi superficie su cui potessi disegnare.



D) Cosa ti piace di più personalizzare?

A) Beh sinceramente non ho una preferenza. Mi piace personalizzare di tutto, ho preso spunto dal mio idolo, Banksy, per me è un genio, un qualcosa di straordinariamente pazzesco. Mi piace la sia tecnica dello stencil, dello stilizzato, la sua arte mi affascina, non fa mai nulla di banale, la sua arte lancia messaggi al mondo, dall’amore alla guerra. Ad oggi personalizzo tutto ciò che la gente mi chiede, e la cosa più importante è vedere la gente felice quando consegno un lavoro finito. Insomma l’arte è arte, e credo che nessun artista abbia un campo ben preciso, si varia, si fa di tutto pur di far conoscere il proprio stile. Ovvio che cerco di soddisfare tutti, anche se a volte mi chiedono delle cose complicate, non avendo studiato le tecniche ma facendo tutto da autodidatta, mi impegno a soddisfare la gente, sono troppo orgoglioso per non farlo!

D) La tua passione per la Sicilia. Cosa ti piace di più della tua terra?

Io amo la Sicilia. Io vengo da un piccolo paesino, Monforte San Giorgio, nella provincia di Messina. Un paese tranquillo forse troppo, magari per passare la vecchiaia. Beh da buon meridionale amo la cucina siciliana, l’arte di cui ne siamo pieni ma non in grado di sfruttarla. Il mare, il sole e infinite bellezze turistiche. Ma la cosa che mi piace di più è sicuramente la gente. Adesso vivo a Genova e sento la mancanza della mia famiglia, dei miei amici, non c’è nulla da fare, gli stereotipi, le differenze tra nord e sud esistono eccome. La gente qui è fredda, ognuno si fa i fatti propri, mentre al sud siamo più accoglienti, più disponibili, in poche parole siamo il top.

D) Sei tifoso di calcio? Quale squadra tifi?

A) Ovvio che si. Il calcio è vita. Amo il calcio da quando ero piccolo, nonostante mio padre cercava di farmi diventare interista, dopo un po' ha perso le speranze e ha capito che amavo la viola, la Fiorentina, non so di preciso per quale motivo amavo la viola da piccolo, ma oggi di sicuro lo so. Ho sempre giocato a calcetto tra amici, le classiche partitelle pomeridiane o serali, fosse per me giocherei di continuo. La Fiorentina, certo non è una squadra da scudetto, perché tutti i talenti che ci sono stati e che ci sono tutt’ora vanno via, in cerca di una squadra forte che possa raggiungere obiettivi importanti, ma io amo questa squadra anche con le poche attenzioni della dirigenza. Forse perché amo Firenze, vogliamo parlare dell’arte fiorentina? Meglio lasciar perdere sennò diventa un romanzo e non un’intervista ahahaha. Però nonostante io sia tifoso della Fiorentina, il mio idolo calcistico è senza dubbio Zlatan Ibrahimovic, infatti mi sono creato una bella felpa con il suo viso e lo sfondo della bandiera svedese, visto che cambia squadra ogni anno, meglio usare la bandiera svedese della sua nazionalità, cosi potrò tenerla a vita.



D) Qual è il tuo più grande sogno?

A) Dite a parte conoscere Ibrahimovic? Scherzo ahaha…neh non starò qui a dirvi le solite cose, che volevo fare l’astronauta o il Presidente del Consiglio. Diciamo che fin da piccolo non avevo un sogno ben preciso che volevo che si realizzasse. Ma crescendo e diventando ahimè adulto beh i sogni sono belli perché in qualche modo puoi sperare in qualcosa, che sia grande o piccolo è il tuo sogno e nessuno deve azzardarsi a dire nulla. Il mio sogno non è niente di così grande, io sognavo un lavoro stabile che mi permettesse di vivere in questa nazione con poca attenzione a noi giovani. Vorrei avere un lavoro che mi permettesse di comprarmi una casa tutta mia, senza coinquilini che ti fanno dannare in qualsiasi modo, tutto qui! Però ad oggi posso dire si avere un sogno o forse si sta realizzando senza che io me ne accorga. Il mio sogno è quello di produrre le mie creazioni, e forse si sta muovendo qualcosa, sono in contatto con una persona di Latina che mi ha proposto di lavorare per lui, e che dire…gestire un negozio di scarpe insieme ad altre persone, creare le mie opere e metterle in vetrina, sono senza parole tutto il resto è noia!! Ma….come dice il mio vecchio amico Arrigo Sacchi: non dire gatto se non ce l’hai nel sacco! In conclusione, posso dire che il mio sogno si sta realizzando, chi l’avrebbe detto mai che avrei fatto un’intervista, che sarei stato assunto a Latina in un negozio per creare la mia arte, chi avrebbe detto tutto questo? Eppure è vero i sogni si avverano, basta crederci sempre e saper aspettare. Oggi sono molto felice e soddisfatto di me stesso, del mio duro lavoro e dei miei sacrifici fatti finora. Voglio ringraziare la mia famiglia anche se lontana da me, mi ha dimostrato di credere in me fin dall’inizio, voglio ringraziare Riccardo Lupi il proprietario del negozio “La Maga Circe” per questa opportunità che mi sta dando e che non mi farò scappare per nessuno e niente al modo. Questa è la mia opportunità e ho aspettato molto per averla. Ed infine ringraziare voi per questa intervista che mi riempie di gioia.

Ti mandiamo un grande Abrazo Futbolero e ti facciamo gli auguri per la tua passione e per il tuo futuro.

ALESSANDRO DELFIORE











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